Comunicazioni della Presidenza
REFERENDUM COSTITUZIONALE: E SE IL 4 DICEMBRE NEVICASSE?
10 ottobre 2016I Comuni in Italia al 2015 sono 8047. Quelli sotto i 5000 abitanti, a gennaio 2015, risultavano essere 5651 di cui il 60% (3358) montano ed il 56% localizzato in tre regioni del nord: Piemonte 1067, Lombardia 1627, Veneto 576.
Nei piccoli comuni con meno di cinquemila abitanti vivono attualmente oltre dieci milioni di italiani con prevalenza di persone anziane. Il 30% circa degli elettori in quei paesi è al di sopra dei 65 anni.
Se il 4 dicembre, data scelta per la consultazione referendaria, una perturbazione atlantica o siberiana interessasse le alpi con nevicate o maltempo persistente, quanti di quei cittadini anziani (molti residenti in frazioni, anche parecchio distanti dal capoluogo) andrebbero a votare ? Il buon senso e la preservazione della salute (con la sanità che eroga sempre meno servizi gratuitamente dato che varie prestazioni di piccola chirurgia finora gratuite, diventeranno a pagamento) non consiglierebbero di rischiare un malanno per andare a votare una riforma costituzionale della quale sanno pochissimo.
Ancora una volta si dimostra scarso interesse per i cittadini dei piccoli Comuni montani, collinari, di aree interne.
Dopo aver tagliato i trasferimenti in misura di 204 euro per abitante, imposto l’obbligo di unioni con altri Comuni senza nessun vantaggio in termini di migliori servizi e di minori costi, ridotto i trasporti, i servizi postali, chiuse molte suole e presidi sanitari, aver reso, con la legge DELRIO sull’abolizione delle province, le strade provinciali delle mulattiere, nell’ottica di riduzione dei diritti è pertanto legittimo per il governo ridurre anche il diritto di quei cittadini a votare. Mai si era votato, dalla nascita della Repubblica ad oggi, in inverno! Ma c’è sempre una prima volta!
Roma,07.10.2016
Franca Biglio
Nei piccoli comuni con meno di cinquemila abitanti vivono attualmente oltre dieci milioni di italiani con prevalenza di persone anziane. Il 30% circa degli elettori in quei paesi è al di sopra dei 65 anni.
Se il 4 dicembre, data scelta per la consultazione referendaria, una perturbazione atlantica o siberiana interessasse le alpi con nevicate o maltempo persistente, quanti di quei cittadini anziani (molti residenti in frazioni, anche parecchio distanti dal capoluogo) andrebbero a votare ? Il buon senso e la preservazione della salute (con la sanità che eroga sempre meno servizi gratuitamente dato che varie prestazioni di piccola chirurgia finora gratuite, diventeranno a pagamento) non consiglierebbero di rischiare un malanno per andare a votare una riforma costituzionale della quale sanno pochissimo.
Ancora una volta si dimostra scarso interesse per i cittadini dei piccoli Comuni montani, collinari, di aree interne.
Dopo aver tagliato i trasferimenti in misura di 204 euro per abitante, imposto l’obbligo di unioni con altri Comuni senza nessun vantaggio in termini di migliori servizi e di minori costi, ridotto i trasporti, i servizi postali, chiuse molte suole e presidi sanitari, aver reso, con la legge DELRIO sull’abolizione delle province, le strade provinciali delle mulattiere, nell’ottica di riduzione dei diritti è pertanto legittimo per il governo ridurre anche il diritto di quei cittadini a votare. Mai si era votato, dalla nascita della Repubblica ad oggi, in inverno! Ma c’è sempre una prima volta!
Roma,07.10.2016
Franca Biglio