Comunicazioni della Presidenza
Comunicato stampa FRANCO COMINETTO: ANPCI TORINO SOSTIENE IL COMITATO SALVIAMO GLI OSPEDALI.
6 dicembre 2016“La tutela della nostra salute è uno dei diritti costituzionali che come amministratori dobbiamo impegnarci a difendere. Per questo motivo siamo convinti che il sostegno al “Comitato Salviamo gli Ospedali e la sanità piemontese” sia un dovere etico e morale che la nostra associazione vuole assolvere per garantire la tutela della salute dei cittadini che rappresentiamo” lo dichiara Franco Cominetto, presidente Anpci Torino, riferendosi al neo costituito Comitato referendario regionale.
Il Comitato salviamo gli ospedali e la sanità piemontese ha come obiettivo l’indizione di un referendum regionale abrogativo della dgr n. 1-600 integrata con D.G.R. 1-924 del 23.1.2015, inerente la rivalutazione dei fabbisogni assistenziali regionali e la conseguente rideterminazione delle strutture organizzative e dei relativi posti letto.
“L’accorpamento e la concentrazione dei servizi nei capoluoghi, a scapito dei piccoli comuni e delle zone periferiche, senza peraltro rispondere in modo adeguato al bisogno di cure, unitamente ai tagli di reparti ed ospedali in tutta la Provincia di Torino – prosegue il presidente - hanno da tempo impegnato le amministrazioni comunali in proteste, ricorsi al Tar ad oggi ancora rimaste in sordina. Anche sulla sanità pubblica la parola spetta ai cittadini, attraverso l’esercizio di un istituto democratico di democrazia diretta previsto per legge, come il referendum regionale”.
Cominetto sottolinea come la revisione della rete ospedaliera programmata dall’attuale giunta regionale determini il taglio di quasi 1000 posti letto e di 70 strutture complesse ospedaliere nella Provincia di Torino. “La scomparsa in delibera dell'ospedale di Lanzo – prosegue il presidente-, la chiusura della neonatologia di Courgnè e Susa, la prossima chiusura della emodinamica di Ivrea o Ciriè, la soppressione dell’Oftalmologia di Orbassano e la chiusura dell'ospedale Oftalmico,che garantisce migliaia di interventi a cittadini della nostra provincia, mettono a repentaglio il diritto alla salute nei piccoli e medi centri. In molti comuni, i cittadini vanno a prenotare una visita sapendo che il reparto chiuderà e che dovranno attendere mesi prima di poterla fare a chilometri di distanza”.
“Riteniamo che oggi – conclude - , lo strumento del Referendum abrogativo regionale, offerto dal Comitato, uno strumento fondamentale per intraprendere la strada del confronto dei piccoli comuni sulla gestione della Sanità e del progressivo abbandono della politica dei tagli a vantaggio di quella dell’efficienza e della programmazione di una sanità in grado di rimettere al centro il paziente- cittadino e i Comuni”.
Torino, lì 02/12/16
Il presidente Anpci Torino
Franco Cominetto
Il Comitato salviamo gli ospedali e la sanità piemontese ha come obiettivo l’indizione di un referendum regionale abrogativo della dgr n. 1-600 integrata con D.G.R. 1-924 del 23.1.2015, inerente la rivalutazione dei fabbisogni assistenziali regionali e la conseguente rideterminazione delle strutture organizzative e dei relativi posti letto.
“L’accorpamento e la concentrazione dei servizi nei capoluoghi, a scapito dei piccoli comuni e delle zone periferiche, senza peraltro rispondere in modo adeguato al bisogno di cure, unitamente ai tagli di reparti ed ospedali in tutta la Provincia di Torino – prosegue il presidente - hanno da tempo impegnato le amministrazioni comunali in proteste, ricorsi al Tar ad oggi ancora rimaste in sordina. Anche sulla sanità pubblica la parola spetta ai cittadini, attraverso l’esercizio di un istituto democratico di democrazia diretta previsto per legge, come il referendum regionale”.
Cominetto sottolinea come la revisione della rete ospedaliera programmata dall’attuale giunta regionale determini il taglio di quasi 1000 posti letto e di 70 strutture complesse ospedaliere nella Provincia di Torino. “La scomparsa in delibera dell'ospedale di Lanzo – prosegue il presidente-, la chiusura della neonatologia di Courgnè e Susa, la prossima chiusura della emodinamica di Ivrea o Ciriè, la soppressione dell’Oftalmologia di Orbassano e la chiusura dell'ospedale Oftalmico,che garantisce migliaia di interventi a cittadini della nostra provincia, mettono a repentaglio il diritto alla salute nei piccoli e medi centri. In molti comuni, i cittadini vanno a prenotare una visita sapendo che il reparto chiuderà e che dovranno attendere mesi prima di poterla fare a chilometri di distanza”.
“Riteniamo che oggi – conclude - , lo strumento del Referendum abrogativo regionale, offerto dal Comitato, uno strumento fondamentale per intraprendere la strada del confronto dei piccoli comuni sulla gestione della Sanità e del progressivo abbandono della politica dei tagli a vantaggio di quella dell’efficienza e della programmazione di una sanità in grado di rimettere al centro il paziente- cittadino e i Comuni”.
Torino, lì 02/12/16
Il presidente Anpci Torino
Franco Cominetto