Comunicazioni dalle regioni
Dal Referente ANPCI Basilicata: Contributo straordinario dalla Regione ad alcuni Comuni.
8 maggio 2017Comunicato stampa
Oggetto: Contributo straordinario dalla Regione ad alcuni Comuni.
Con la presente per sottolineare la validità delle battaglie che l’A.N.P.C.I., Associazione Nazionale Piccoli Comuni d’Italia, porta avanti da anni nel denunciare le ingiustizie che si perpetrano a danno dei comuni e dei piccoli comuni in particolare.
A livello nazionale sappiamo bene come i grandi comuni come Torino, Roma, Catania, ecc… hanno grande difficoltà economica e lo stato è intervenuto più volte con finanziamenti particolari considerati straordinari.
A livello regionale più volte abbiamo assistito all’intervento della Regione particolarmente a favore del comune di Potenza ( ultimamente 30 milioni ) e di altri comuni a rischio fallimento, però quasi esclusivamente grandi. Nello stesso periodo il fondo di coesione, riservato ai comuni sotto i duemilacinquecento abitanti, è stato ridotto perchè 3 milioni, della posta a disposizione, sono serviti a sostenere le spese del personale delle ex Comunità Montane. Oggi il fondo di coesione ammonta a 2 milioni di euro per 73 comuni, quindi si ha un importo medio per comune che non arriva a 30.000 euro, mentre l’importo stanziato dalla Regione, nell’ultima finanziaria, per alcuni comuni in difficoltà economiche è di circa 10 milioni. Cifre non paragonabili.
I piccoli comuni sono i più virtuosi e nella maggior parte dei casi hanno il bilancio in ordine. Con molta difficoltà garantiscono i servizi essenziali con spese per missioni, rappresentanza, carburanti, indennità, ecc.. spesso ridotte a zero, ormai da anni.
Nonostante queste situazioni si vogliono cancellare i piccoli comuni con continui tentativi che mirano all’accorpamento mediante unioni o peggio ancora con fusioni forzate (è delle ultime settimane un ennesimo disegno di legge presentato da un gruppo di parlamentari del PD, nel mentre la legge sui piccoli comuni, approvata per l’ennesima volta alla Camera, giace tra i corridoi del Senato) motivando il tutto che c’è bisogno di efficienza, efficacia ed economicità.
Come specchietto per le allodole promettono finanziamenti straordinari e priorità alle unioni e alle fusioni commettendo ancora ingiustizie nei confronti di quei comuni che, nonostante gli assurdi tagli lineari che hanno disposto tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi anni, riescano a gestire la cosa pubblica senza vessare i propri cittadini garantendo comunque i servizi essenziali.
E’ giusto che i comuni vengano aiutati, sia dal governo nazionale che dalle regioni, ma il tutto deve avvenire con la massima giustizia, trasparenza e con regole certe che mirassero a premiare soprattutto i comuni più virtuosi.
L’Anpci, nonostante gli attacchi trasversali e con le proprie forze, continua la battaglia affinchè vengano applicati e rispettati questi principi e non si stancherà mai di difendere i piccoli comuni denunziando in ogni occasioni le ingiustizie che si commettono o che si programmano.
Nemoli, li 05 maggio 2017 - ing. Antonio Filardi –
Referente regionale ANPCI
Cell. 338 8061084
Oggetto: Contributo straordinario dalla Regione ad alcuni Comuni.
Con la presente per sottolineare la validità delle battaglie che l’A.N.P.C.I., Associazione Nazionale Piccoli Comuni d’Italia, porta avanti da anni nel denunciare le ingiustizie che si perpetrano a danno dei comuni e dei piccoli comuni in particolare.
A livello nazionale sappiamo bene come i grandi comuni come Torino, Roma, Catania, ecc… hanno grande difficoltà economica e lo stato è intervenuto più volte con finanziamenti particolari considerati straordinari.
A livello regionale più volte abbiamo assistito all’intervento della Regione particolarmente a favore del comune di Potenza ( ultimamente 30 milioni ) e di altri comuni a rischio fallimento, però quasi esclusivamente grandi. Nello stesso periodo il fondo di coesione, riservato ai comuni sotto i duemilacinquecento abitanti, è stato ridotto perchè 3 milioni, della posta a disposizione, sono serviti a sostenere le spese del personale delle ex Comunità Montane. Oggi il fondo di coesione ammonta a 2 milioni di euro per 73 comuni, quindi si ha un importo medio per comune che non arriva a 30.000 euro, mentre l’importo stanziato dalla Regione, nell’ultima finanziaria, per alcuni comuni in difficoltà economiche è di circa 10 milioni. Cifre non paragonabili.
I piccoli comuni sono i più virtuosi e nella maggior parte dei casi hanno il bilancio in ordine. Con molta difficoltà garantiscono i servizi essenziali con spese per missioni, rappresentanza, carburanti, indennità, ecc.. spesso ridotte a zero, ormai da anni.
Nonostante queste situazioni si vogliono cancellare i piccoli comuni con continui tentativi che mirano all’accorpamento mediante unioni o peggio ancora con fusioni forzate (è delle ultime settimane un ennesimo disegno di legge presentato da un gruppo di parlamentari del PD, nel mentre la legge sui piccoli comuni, approvata per l’ennesima volta alla Camera, giace tra i corridoi del Senato) motivando il tutto che c’è bisogno di efficienza, efficacia ed economicità.
Come specchietto per le allodole promettono finanziamenti straordinari e priorità alle unioni e alle fusioni commettendo ancora ingiustizie nei confronti di quei comuni che, nonostante gli assurdi tagli lineari che hanno disposto tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi anni, riescano a gestire la cosa pubblica senza vessare i propri cittadini garantendo comunque i servizi essenziali.
E’ giusto che i comuni vengano aiutati, sia dal governo nazionale che dalle regioni, ma il tutto deve avvenire con la massima giustizia, trasparenza e con regole certe che mirassero a premiare soprattutto i comuni più virtuosi.
L’Anpci, nonostante gli attacchi trasversali e con le proprie forze, continua la battaglia affinchè vengano applicati e rispettati questi principi e non si stancherà mai di difendere i piccoli comuni denunziando in ogni occasioni le ingiustizie che si commettono o che si programmano.
Nemoli, li 05 maggio 2017 - ing. Antonio Filardi –
Referente regionale ANPCI
Cell. 338 8061084