Comunicazioni dalle regioni
Calabria. Il Sindaco Trebisacce scrive a Renzi
13 maggio 2015Gent.mo Sig. Presidente del Consiglio, gli ultimi pesanti tagli ai già modesti trasferimenti delle risorse destinate ai comuni, impongono una seria riflessione, atteso che per molti di essi, compreso il Comune di Nocara (CS) di fatto si è decretata la chiusura, con tutte le conseguenze che ne derivano.
Premesso che non Le attribuisco nessuna responsabilità dell’enorme debito pubblico ereditato, comprendo anche che proprio per la sua enormità, il debito pubblico finisce per condizionare in modo anche considerevole la politica economica del Suo Governo.
Tuttavia ritengo che i metodi ed i modi posti in essere per sanare prima e rilanciare poi l’economia siano quanto meno discutibili.
La parola d’ordine di oggi è fare cassa e per fare cassa si chiude tutto gli ospedali, i tribunali, gli uffici del Giudice di Pace, le scuole, gli uffici postali ecc., oggi sono inoltre in discussione le chiusure delle Prefetture e le stesse regioni, per le quali si parla già di macro regioni.
Tutto è in discussione tranne la Camera dei Deputati dove Lei troneggia indisturbato perseverando in un’azione di desertificazione dei territori, indisturbata ed irreversibile.
Per migliaia di comuni e specificatamente per quelli sotto i 5.000 abitanti dopo aver tentato inutilmente la loro soppressione attraverso leggi anacronistiche e sbagliate che sostenevano l’obbligatorietà di associazionismo, fusioni, ecc. oggi ha deciso la loro eliminazione realizzando tagli ai trasferimenti statali intorno al 15% dell’intero importo dovuto.
Questi di fatto impediscono l’erogazione dei servizi e mettono addirittura in discussione il pagamento delle utenze e degli stipendi dei dipendenti.
>> continua... leggi documento allegato
Premesso che non Le attribuisco nessuna responsabilità dell’enorme debito pubblico ereditato, comprendo anche che proprio per la sua enormità, il debito pubblico finisce per condizionare in modo anche considerevole la politica economica del Suo Governo.
Tuttavia ritengo che i metodi ed i modi posti in essere per sanare prima e rilanciare poi l’economia siano quanto meno discutibili.
La parola d’ordine di oggi è fare cassa e per fare cassa si chiude tutto gli ospedali, i tribunali, gli uffici del Giudice di Pace, le scuole, gli uffici postali ecc., oggi sono inoltre in discussione le chiusure delle Prefetture e le stesse regioni, per le quali si parla già di macro regioni.
Tutto è in discussione tranne la Camera dei Deputati dove Lei troneggia indisturbato perseverando in un’azione di desertificazione dei territori, indisturbata ed irreversibile.
Per migliaia di comuni e specificatamente per quelli sotto i 5.000 abitanti dopo aver tentato inutilmente la loro soppressione attraverso leggi anacronistiche e sbagliate che sostenevano l’obbligatorietà di associazionismo, fusioni, ecc. oggi ha deciso la loro eliminazione realizzando tagli ai trasferimenti statali intorno al 15% dell’intero importo dovuto.
Questi di fatto impediscono l’erogazione dei servizi e mettono addirittura in discussione il pagamento delle utenze e degli stipendi dei dipendenti.
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